Roma, 3 marzo 2022 – Vantea SMART, in relazione al conflitto cibernetico in corso, evidenzia la scelta strategico-tecnologica di inizio anno di ampliare l’offerta di Cybersecurity Consulting – rivolta al settore pubblico e privato – con servizi di Software Security Assurance (SSA Framework) e con il Programma di Cybersecurity Awareness & Evangelization.

La durissima Cyberwar in corso conferma che le principali vulnerabilità delle organizzazioni sono da imputare alla scarsa sicurezza di alcune applicazioni software e alla limitata cultura della sicurezza informatica degli utenti. Questi sono gli spazi sfruttati dal cybercrime, in cui si inseriscono anche i malware utilizzati nell’attuale scenario (Hermetic Wiper, WhisperGate, NotPetya).

Riguardo al contesto nazionale, occorrono contromisure urgenti e strategiche. L’Agenzia per la Cybersecurity Nazionale, tramite il CSIRT, ha rilasciato indicatori di compromissione (IoC) relativi ai malware distribuiti in Ucraina sulla base dei quali le organizzazioni stanno innalzando il livello delle difese cibernetiche. Vantea SMART supporta i propri clienti nella corretta risposta ai rischi cyber derivanti dal conflitto in corso, che non prescinde dall’implementazione di misure preventive di protezione delle infrastrutture digitali e di Cybersecurity Awareness.

I servizi di Software Security Assurance mirano all’aumento del livello di sicurezza del codice delle applicazioni (software), grazie alla riduzione delle vulnerabilità ad esso associate e all’ottimizzazione dei processi di IT Software Inspection.

Il Programma di Cybersecurity Awareness & Evangelization, condiviso da Vantea SMART con l’ITS Rizzoli di Milano, la 42 Roma Luiss e la Link Campus University, forma gli operatori ad una corretta interazione con gli strumenti digitali e sensibilizza al tema del rischio cyber.

Simone Veglioni, CEO di Vantea SMART: “Siamo soddisfatti delle scelte fatte e ci sentiamo in prima linea nel mettere in atto misure preventive e formazione per le organizzazioni e le istituzioni, al fine di accrescere la sicurezza del software e di diffondere una cultura informatica che possa scongiurare danni economici e sociali su larga scala. Siamo impegnati sul fronte digitale, ma, ovviamente, nessuno dimentica chi in questo momento è coinvolto fisicamente nel conflitto.”